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Anche il PARCO DELLA LAVANDA all'UNICAL con BIOSFIERA

  • Immagine del redattore: Biosfiera Associazione
    Biosfiera Associazione
  • 30 mar 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Buongiorno amici. Continuiamo la conoscenze delle aziende che parteciperanno a BIOSFIERA ALL'UNICAL e oggi vi presentiamo un altra azienda molto vicina alla nostra associazione sin dai tempi in cui BiosFiera ha mosso i primi passi:il Parco della lavanda . La titolare Selene Ft Giuseppe RoccoGiugliano ci racconta così della sua azienda: La lavanda vera (L. Angustifolia). è una pianta che cresce spontanea nell’intera area del Parco Nazionale del pollino, a quote tra i 900 e i 1300 metri di altitudine, particolarmente diffusa nell’area di Campotenese. Da una ricerca fatta tra gli anziani del posto, è emerso che fino a metà del secolo scorso, la raccolta della lavanda spontanea era fonte di reddito per le popolazioni locali. In particolare le contrada ‘Colice’ e la ‘tenuta della pricipessa’ fino alla contrada ‘Campiglione’ , la contrada ‘Barbalonga’ fino a ‘Campizzo’ erano particolarmente ricche di lavanda. Qui veniva raccolta con la falce e portata presso una fontana nei pressi della contrada ‘Laccata’ dove in parte veniva ‘cotta’ (distillata) e in parte venduta direttamente all’industria farmaceutica Carlo Erba di Genova. In seguito alle opere di rimboschimento, fatte negli anni 50/60, gran parte è scomparsa e oggi gli esemplari presenti sono in quantità non significative. Da qui l’idea di coltivare in pieno campo questa varietà spontanea . Stabilito che si tratta di prodotto di qualità, a questa pianta è stato dato un nome “Loricanda”, si può quindi pensare di andare oltre, cercando i possibili sbocchi e intraprendere le conseguenti iniziative. Nasce quindi l’idea e l’azienda “Parco della lavanda”, come modello di sviluppo riproducibile, coltivare lavanda a tutela del territorio. L’azienda si pone l’obiettivo di diffondere la coltura della lavanda per far riqualificare ambienti rurali montani o marginali dove incombono degrado ambientale ed abbandono, dove l'agricoltura convenzionale non è redditizia o è in competizione con la fauna selvatica. Il progetto agricolo Parco della Lavanda è stato scelto con l’obiettivo prioritario di tutelare il territorio, convinto di portare sviluppo e suscitare interesse. L'agricoltura della lavanda è sostenibile solo se biologica. Poiché la lavanda ha proprietà antisettiche, in montagna è particolarmente indenne da parassiti e non richiede interventi con antiparassitari. Il tentativo di diffondere il più possibile la conoscenza di questa pianta, ha fatto nascere l’esigenza di creare all’interno dell’azienda il Parco della lavanda., un giardino tematico con lo scopo principale di esaltare “l’aspetto culturale, ricreativo e didattico….”. E’ stato concepito pensando ad una sorta di “giardino botanico” dove vedere, osservare, imparare a distinguere le varie tipologie di lavanda abbinate tra loro in base allo sviluppo e al colore. Per privilegiare l’aspetto didattico l’azienda offre inoltre la possibilità di apprendere: 1) la tecnica , con esperienza diretta, di riproduzione delle piante per talea e messa a dimora delle stesse; 2) essiccazione, trasformazione e utilizzo dei fiori; 3) la tecnica della distillazione in corrente di vapore che trasforma il fiore fresco in “olio essenziale” per mezzo di un distillatore a scopo didattico; 4) informazioni sul come e perché si utilizza l’olio di lavanda; 5) la tecnica di saponificazione (produzione di sapone) a freddo con l’aggiunta di olio di lavanda, anche questo tramite esperienza diretta.


 
 
 

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