
Sostenibilità
La domanda di risorse naturali è divenuta insostenibile e parte dell'umanità ha superato l’offerta, almeno per quanto riguarda il consumo delle risorse presenti in natura. Questo significa che molti paesi consumano ben più di quanto i loro ecosistemi siano in grado di produrre. Per questo sono ormai indispensabili modelli di vita più sostenibili per bloccare questa drammatica situazione che diventa sempre più difficile gestire con il passare del tempo e cercare allo stesso tempo di ripristinare lo stato di salute degli ambienti naturali.
Un’agricoltura si può definire “sostenibile” quando fa parte di un sistema produttivo che migliora la qualità dell’ambiente e le risorse naturali dalle quali dipende, conserva e migliora le caratteristiche del suolo rispettando la biodiversità. Al tempo stesso deve fornire anche alimenti nella giusta quantità, essere economicamente valida e migliorare la qualità di vita degli agricoltori stessi. Per un’agricoltura sostenibile devono essere quindi utilizzate tecniche agricole rispettose dell’ambiente, valorizzando anche le tradizioni del territorio.
Filiera corta/Kilometro zero
Gli alimenti “Km zero”, definiti anche con il termine più tecnico “ filiera corta”, sono prodotti locali che vengono venduti o somministrati nelle vicinanze del luogo di produzione. Questi alimenti hanno per lo più un prezzo contenuto dovuto a ridotti costi di trasporto e di distribuzione, all’assenza di intermediari commerciali, ma anche a scarso ricarico del venditore che spesso è lo stesso agricoltore o allevatore.
Gli alimenti “Km zero”, oltre a provenire da una specifica zona di produzione, offrono maggiori garanzie di freschezza e genuinità proprio per l’assenza, o quasi, di trasporto e di passaggio. Inoltre con questa scelta di consumo, si valorizza la produzione locale e si recupera il legame con le proprie origini, esaltando nel contempo gusti e sapori tipici, tradizioni gastronomiche e produzioni locali. La filiera corta punta a stabilire una relazione diretta fra chi consuma e chi produce e questo può essere raggiunto in modi diversi: ad esempio consumatori singoli od organizzati nei cosiddetti “gruppi di acquisto” si rivolgono direttamente all’agricoltore e all’allevatore, per acquistare i loro prodotti. Gli stessi produttori possono “aprire” la loro azienda ai consumatori come anche organizzare dei mercati locali, i cosiddetti “farmers markets”.
Dieta Mediterranea
L’Italia è al momento la nazione che detiene il maggior numero di siti (47) inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, e possiede tre elementi di patrimonio intangibile, vale a dire tradizioni culturali tramandate per via orale o scritta uniche al mondo per ricchezza e valore.
Una di queste è proprio la Dieta Mediterranea: l’Italia, coinvolgendo Spagna, Grecia e Marocco, ha fatto ripartire il complesso iter per richiedere l’ammissione della Dieta Mediterranea nella lista ufficiale UNESCO e dopo un primo parere favorevole, la Dieta è stata finalmente inclusa nella lista nell’Autunno del 2010.
Il riconoscimento dell’organizzazione delle Nazioni Unite non è solo prestigioso, ma anche fondamentale per lo sviluppo della Dieta stessa, perché dimostra l’importanza della Dieta nella vita delle popolazioni Mediterranee e il suo potenziale impatto sulla vita e la salute delle popolazioni di tutto il mondo.
Il modello alimentare mediterraneo, oltre ad essere salutare per le persone, lo è anche per l’ambiente. Si stima in media che per ottenere 100 calorie, la dieta mediterranea provoca un impatto ambientale di circa il 60% inferiore rispetto ad una alimentazione di tipo nordeuropeo o nordamericano, basata in misura maggiore su carni e grassi animali, piuttosto che su vegetali e cereali.
Ma il modello alimentare mediterraneo, come già sottolineato dall’UNESCO, va oltre il concetto di cibo. Il termine stesso dieta deriva dal greco antico “diaita” (stile di vita) proprio ad indicare la valenza sociale e culturale della dieta mediterranea. Considerando gli effetti positivi sulla sfera sociale, economica ed ambientale, si può considerare la dieta mediterranea un modello alimentare sostenibile.
Biodiversità
Biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra, e si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Una varietà incredibile di organismi, esseri piccolissimi, piante, animali ed ecosistemi tutti legati l’uno all’altro, tutti indispensabili.
Anche noi facciamo parte della biodiversità e sfruttiamo i servizi che ci offre: grazie alla biodiversità la Natura è in grado di fornirci cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana.
Alcuni ambienti sono particolarmente ricchi di biodiversità: le barriere coralline, le foreste tropicali e gli estuari dei fiumi ospitano circa la metà degli essere viventi del Pianeta, anche se ricoprono solo il 6% della superficie terrestre.
La biodiversità garantisce la sopravvivenza della vita sulla Terra: l’uomo non ha il diritto di estinguere specie viventi, invece ha il dovere di preservare l’ambiente e le risorse della Terra per le generazioni future.



